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12/07/2012, 23:32

IL COMUNE PROPONE (???). IL RUGBY RISPONDE

1 – Per prima cosa diciamo che è quantomeno anomalo che da un lato il Comune ci chieda sempre atti formali, dall'altro presenti a noi sempre proposte informali e non scritte. L’Amministrazione a suo tempo ha sostenuto in più occasioni che non sapeva che noi avremmo voluto un secondo campo a fianco del primo, e che per questo ha deciso di costruire il parcheggio proprio dove noi avremmo voluto allargarci. Non lo sapeva perché, anche se lo avevamo detto più volte, con chiarezza, in più di un incontro ufficiale, non avevamo presentato una specifica richiesta scritta. Nell’incontro dello scorso 24 gennaio ci è stata fatta una proposta verbale, senza bozze di accordo scritte, senza planimetrie, senza ipotesi di preventivo dei costi, senza una dichiarazione che precisi a quanti e quali impegni economici il Comune è disposto a far fronte. In cambio ci è stata chiesta una risposta scritta, che diamo volentieri, pur osservando però che si chiede a noi quello che non si è disposti a fare da parte delle istituzioni. Ci sembra una chiara mancanza di rispetto nei nostri confronti.

2 – In secondo luogo sottolineiamo le dimensioni assunte dal problema nel tempo: lo sviluppo del nostro movimento ci costringe a una situazione di disagio e precarietà crescenti per il sovraffollamento degli spogliatoi e l’inadeguatezza degli spazi di gioco: in un normale allenamento del minirugby (bambini da 5/6 a 12 anni) non solo l’unico campo di gioco viene attentamente diviso metro per metro fra le diverse Under, costringendo gli allenatori e i ragazzi a muoversi entro limiti strettissimi, ma gli spogliatoi devono contenere circa 140/150 bambini contemporaneamente. Diversi genitori preferiscono portare il figlio già cambiato e riportarlo a casa ancora sporco, infangato e sudato, per evitare le difficoltà di cambiarsi e fare la doccia in questa situazione. Lo spirito di adattamento dei bambini, numerosissimi malgrado questi problemi, e la comprensione dei genitori nei nostri confronti non risolvono il problema. Venite a vedere in quali condizioni siamo costretti a lavorare.

3 – Questo spiega perché insistiamo nel chiedere che si individuino, tra gli impianti esistenti e oggi chiaramente sottoutilizzati, degli spazi da destinare agli allenamenti di alcune delle nostre squadre, valutandone realisticamente il costo sulla base delle sole spese vive, senza che ci venga chiesto un canone d’affitto arbitrario e per noi insostenibile. Il Comune, che dichiara sempre di voler decidere secondo buonsenso, deve promuovere realmente il pieno utilizzo di tutte le strutture sportive comunali: gli impianti sono stati realizzati con soldi pubblici e devono essere a servizio della comunità. Di questo facciamo richiesta ufficiale all’Amministrazione comunale.

4 – Nell’incontro del 24 gennaio ci sono state fatte due proposte. Non ci sono state presentate, lo ripetiamo, bozze di accordo scritte, planimetrie, ipotesi di preventivo dei costi, impegni precisi del Comune sul piano economico. La prima proposta è stata di ricavare due campi dall’area attuale, disponendoli in posizione ortogonale rispetto all’attuale sede di gioco. La proposta presenta problemi notevoli e costi rilevanti rispetto ai risultati. Bisognerebbe a – Spostare alcuni servizi interrati (condutture dell’acqua e cavi elettrici); b – Demolire in parte la strada di accesso all’area e ricostruirla in posizione diversa; c - Eliminare alcuni degli attuali parcheggi relativi alla sala polifunzionale e abbattere alcuni alberi; d – Ricostruire completamente l’impianto di illuminazione (se i nuovi campi fossero disposti trasversalmente rispetto all’attuale orientamento è chiaro che l’attuale posizione dei fari non andrebbe più bene) con relativi allacciamenti; e – Demolire le tribune attuali e la loro base di cemento per ricostruirle (o sostituirle) in posizione diversa, probabilmente abbattendo qualche albero anche in questo caso; f – Spostare i pali delle porte di gioco e le loro fondazioni g – Livellare il terreno riportando terra, quindi seminare l’erba e far consolidare il terreno; h – Realizzare le nuove recinzioni.

Tutto questo implicherebbe costi che le nostre stime (il Comune non ci ha presentato, ripetiamo, nessuna previsione di spesa) valutano intorno ai 130-150 mila euro anche prevedendo di utilizzare, come facciamo sempre, il lavoro dei nostri volontari. Inoltre il risultato dell’operazione presenterebbe inconvenienti importanti: a – Uno dei due campi non sarebbe regolamentare e non sarebbe omologabile dalla federazione se non per gare giovanili; b - I due campi risulterebbero molto vicini e, in caso di gara ufficiale in uno di essi, l’altro non sarebbe utilizzabile; c – Per preparare il terreno dopo i lavori sarebbe necessario lasciare i campi a riposo per almeno un anno e in questo periodo trasferire altrove (non si sa dove) l’attività di tutte le squadre.

Tutte queste ragioni ci spingono a ritenere non praticabile questa soluzione.

5 – La seconda proposta è semplice: ci viene concesso lo spazio corrispondente alla vecchia strada di accesso. Pochi metri di larghezza in più che non rifiutiamo, a patto che non ci costino niente, ma che non risolvono nessuno dei nostri problemi. Non possiamo fare a meno di constatare con amarezza e di ripetere ancora una volta che in passato avevamo chiesto molte volte di ottenere a fianco del nostro campo un’area sufficiente alla realizzazione di un secondo campo regolamentare: la questione sarebbe stata risolta in modo semplice e poco costoso, senza comportare problemi particolarmente gravi. Non si è voluto farlo e i problemi restano ancora tutti aperti.

Ultima modifica: 12/07/2012 alle 23:37

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