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29/10/2011, 14:28

AL POSTO DEL SECONDO CAMPO UN PARCHEGGIO CHE BASTAVA REALIZZARE TRENTA METRI PIU’ IN LA’. ORMAI E’ CHIARO: ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE NON IMPORTA NULLA DEL RUGBY

E’ la goccia che fa traboccare il vaso. E non si tratta neanche tanto dell’ennesimo allagamento del campo di rugby di via Donizetti: quello è un vaso che è traboccato ormai parecchie volte. Anche stavolta, è chiaro, l’acqua alta crea problemi gravi: le squadre, dei grandi e dei piccoli, per il resto della settimana dovranno rinunciare all’allenamento o cercare alternative di fortuna e i rugbisti si troveranno poi ancora una volta col campo semidistrutto. Quando poi hai in programma delle amichevoli internazionali, l’imbarazzo verso gli ospiti aumenta quanto la vergogna per avere una struttura così inadeguata: i Grifoni Rugby Oderzo Under 14 avevano in programma un incontro internazionale con i pari età inglesi del St. John School, incontro che le condizioni del campo impediscono di svolgere regolarmente. Tutto questo è un problema, ma non il più grave.

Il vero colpo di grazia alle speranze dei rugbisti opitergini è la costruzione (già ad uno stadio avanzato di realizzazione) del parcheggio retrostante la nuova farmacia che si insedierà lungo la Postumia, nell’area in cui prima si trovava l’officina del gommista Momesso. Il parcheggio occupa una parte non indifferente dello spazio che da anni (la prima richiesta ufficiale è del 2009) le società del rugby chiedono per poter ampliare il loro impianto e realizzare due campi vicini, in modo da avere spazi adeguati alla grande espansione che la loro attività ha conosciuto negli ultimi 5 anni grazie al lavoro di genitori, allenatori, volontari e dirigenti, e che ha portato a quasi 300 il numero totale degli atleti (solo atleti) tesserati.

“Siamo amareggiati e delusi – dice Andrea Barattin, presidente dei Grifoni - Da anni chiediamo in forma ufficiale negli incontri con Sindaco ed Assessori di poter avere due campi e spieghiamo all’Amministrazione che la soluzione più rapida ed economica è l’ampliamento dell’impianto attuale in uno spazio che fino a ieri era libero. Cosa abbiamo ottenuto in cambio? Nessuna risposta ufficiale alle nostre richieste, nonostante le  promesse di interessamento, nei fatti non mantenute e seguite da ammissioni di impotenza, giustificate in modo che ora ci appare pretestuoso e inconsistente”.

“Ci sentiamo presi in giro – prosegue Barattin -: poco più di un mese fa, nel Consiglio Comunale dello scorso 14 settembre il Sindaco, sollecitato in proposito, ha affermato che era un’ipotesi nuova ed interessante quella di ampliare l’impianto nella sua sede attuale. Come se non sapesse, come se questa ipotesi non gli fosse stata fatta da noi molte volte anche in via ufficiale, come possiamo documentare. Come se non l’avessimo ripetuto anche nell’ultimo incontro ufficiale, che abbiamo richiesto quest’estate. Ma il nuovo parcheggio era già stato progettato da tempo: poi abbiamo controllato e visto che la delibera per il progetto è stata adottata nel dicembre 2010 e approvata nel febbraio 2011. Eppure, anche nell’incontro ufficiale che abbiamo avuto quest’estate con l’Amministrazione, nessuno ci ha detto nulla. Perché non abbiamo controllato prima? Semplice: eravamo in buona fede, abbiamo sempre inteso fidarci pensando che saremmo stati avvertiti e coinvolti in una decisione che riguardasse quell’area. Ma non è stato così ed è evidente che si tratta di una scelta che l’amministrazione ha fatto consapevolmente e di proposito: ci hanno taciuto cose importantissime per poterci mettere di fronte al fatto compiuto”.

“La cosa più grave è che sarebbe sufficiente spostare il parcheggio di pochi metri - interviene Marco Corona, presidente della squadra seniores -. Basta guardare la planimetria che prevede, accanto alla sala contrattazioni del Foro Boario, un ampio spazio per gli spettacoli viaggianti. Si poteva realizzare il parcheggio in quell’area e insieme utilizzare parte del terreno per il nuovo campo, risolvendo con un solo intervento entrambe le necessità. Era fattibile e non comportava nessun costo in più, anzi addirittura costi inferiori dato che, come gruppo organizzato di volontari con competenze, abbiamo più volte offerto la nostra disponibilità a realizzare parte dei lavori e delle opere necessari. Se non è stato fatto è perché non lo si è voluto fare. E poi alla proprietà della nuova farmacia non serviva un parcheggio così grande: la richiesta è venuta dall’amministrazione. Se, invece di spendere così tanto per un parcheggio in area periferica si fosse destinata una parte delle risorse ricavate dalla perequazione per la realizzazione del nuovo campo, i privati coinvolti sarebbero stati certamente soddisfatti, come ci hanno confermato. Ma a loro l’amministrazione non ha mai fatto questa proposta”.

“Appena abbiamo avuto chiara la situazione vedendo le planimetrie - aggiunge Corona - abbiamo cercato precipitosamente di parlare con il Sindaco per trovare il modo di far rivedere il progetto, ma non siamo stati ricevuti. Il Sindaco ci ha dato appuntamento a dieci giorni di distanza, nonostante l’urgenza conclamata… Intanto ci si è affrettati a mandare avanti i lavori, che adesso temiamo siano ben oltre il punto di ‘non ritorno’. Tra l’altro, da fonte autorevole, abbiamo saputo che la proprietà della farmacia non aveva alcun interesse a realizzare subito il parcheggio, che la spinta a fare in fretta è venuta dal Comune. Almeno ora le cose, purtroppo, ci appaiono chiare…”.

“Alla fine - riprende Barattin - comprendiamo il senso di anni di promesse mancate e parole a vuoto: l’Amministrazione non ha mai voluto ascoltarci davvero e aiutarci di conseguenza, per loro siamo sempre stati evidentemente solo un fastidio. Il perché di questa scelta non lo posso sapere, bisognerebbe chiederlo a loro. Mi è però evidente che non si vuol tenere in nessun conto i nostri meravigliosi e bravissimi bambini, i nostri generosi e coraggiosi ragazzi, il lavoro instancabile, prezioso e pieno di competenza dei tanti  dirigenti, delle nostre mamme sempre presenti e dei nostri papà capaci di far tutto nello spirito puro del volontariato. Non si vogliono tenere in conto né le dimensioni delle nostre società, che insieme formano forse il più numeroso gruppo sportivo della città, né il fatto che noi, a differenza di altri, non mandiamo via i ragazzi che giudichiamo non abbastanza bravi, ma accogliamo e cerchiamo di dare spazio a tutti. 

Comunque non ci scoraggiamo, siamo sempre in tanti e siamo forti: siamo cresciuti nonostante le difficoltà pur non essendo stati aiutati. Sappiamo darci sostegno l’uno l’altro come ci insegna il nostro meraviglioso sport, la cui bellezza e il cui valore etico e formativo evidentemente qualcuno non capisce. Ma sappiamo spingere, correre, placcare, difenderci e attaccare: avete presente come sa combattere un rugbista? Sapremo dimostrarlo anche questa volta”.

Ultima modifica: 29/10/2011 alle 20:07

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