MONTGOMERY, IL PILOTA

Kenneth Barbour Montgomery, nato a Birnkenhead (ENG) nel 1897, partecipò alla Grande Guerra come aviatore nei Royal Flying Corps. Pilota giovanissimo, dopo una prima esperienza in Francia, verso la fine del 1917 fu trasferito col suo squadrone sul fronte italiano, ad assistere le forze italiane reduci dalla tragica disfatta di Caporetto. Egli fu promosso a Capitano grazie alle battaglie ingaggiate contro l’aviazione austriaca, pericolosi duelli che fecero di lui un asso dell’aria. Destinato ad operare nell’area del medio Piave, il 22 febbraio 1918 si scontrò con una formazione austriaca, supportata da un reparto di contraerea: sotto il fuoco combinato, nonostante le manovre evasive, venne colpito dalle mitragliatrici alla gamba destra. In quei momenti disperati, ferito e immobilizzato, alla guida di un trabiccolo di legno e tela, riuscì comunque a far atterrare il velivolo nei campi di Rustignè.

Fatto prigioniero dagli austriaci, gli venne prestato soccorso nell’’infermeria da campo di Piavon, per poi essere trasferito all’ospedale militare di Gorgo al Monticano, allestito presso Villa Revedin. Altri trasferimenti lo portarono fino a Vienna, dove attenderà la fine della guerra. Durante questi nove mesi di prigionia e convalescenza, il Capitano avrà modo di tenere un preciso diario, importante testimonianza della vita dei prigionieri inglesi nelle retrovie austro-ungariche. Invece, il ritrovamento del luogo in cui fu abbattuto avverrà grazie al rapporto del caporale austriaco della contraerea, che identificò precisamente la posizione “a circa 1 km in direzione sud, 400 passi ad est della chiesa di Rustignè”. 

Aerei storici in sorvolo al Montgomery Rugby Cup 2015