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12/07/2012, 22:46

RUGBY ODERZO: tutti i problemi restano. Una splendida realtà a cui si continua a non dare lo spazio che merita

Dopo almeno tre anni di richieste, proposte, ipotesi e studi, di speranze (molte) e delusioni (molte di più…), consideriamo la nostra situazione e dobbiamo affermare con tristezza e preoccupazione che niente è cambiato, che i problemi restano ancora tutti irrisolti, che il contributo che abbiamo ricevuto dalle istituzioni in termini di attenzione e di realizzazioni è praticamente nullo e che la prospettiva è come sempre quella di doverci arrangiare con le nostre forze.

Riassumiamo gli ultimi sviluppi: la nostra battaglia di inizio anno per fermare la costruzione del parcheggio per la nuova farmacia e ottenerne lo spostamento di pochi metri, in modo da consentirci di realizzare (anche a nostre spese) un secondo campo regolamentare parallelo a quello attuale nell’area del Foro Boario nuovo, si è risolta con una sconfitta. Il parcheggio è lì, nuovo e inutilizzato, mentre noi ci siamo allargati solo di una ristretta striscia di terreno (la vecchia strada di accesso), fatto che non risolve minimamente i nostri problemi.

Abbiamo ripetuto fino allo sfinimento che quello che vogliamo è avere due campi vicini, come è normale per qualsiasi squadra. Invece ci è stato ripetuto che è a nostra disposizione lo spazio vicino al centro commerciale Stella. “Va bene” – abbiamo risposto un po’ a malincuore – chiedendo però che cosa di preciso ci viene offerto in realtà. “Il terreno e basta” - ci è stato risposto... “il Comune non ha un soldo disponibile”. Al massimo - ci è stato detto -, in un futuro non si sa quanto remoto, si potrà utilizzare a nostro favore qualche perequazione, naturalmente dopo che saranno soddisfatte esigenze più importanti. Ci è stato detto perfino che lì (nello spazio previsto per il campo vicino al centro commerciale) l’erba c’è già. Ci siamo sentiti ancora una volta presi in giro. Come se noi fossimo una banda di ragazzini di quartiere, a cui per giocare può bastare un qualsiasi campetto inerbato oppure uno sterrato, e non una società solida con trecento tesserati, con una prima squadra di buon livello e di importante tradizione, e con tantissimi ragazzi e bambini il cui livello cresce di anno in anno, capaci di confrontarsi alla pari con tutte le squadre, anche quelle delle grandi società storiche del Triveneto. Come se per attrezzare un campo e mettere degli atleti in condizione di giocare non fosse comunque necessario livellare il terreno, realizzare le recinzioni, l’illuminazione e un minimo di spogliatoi, con relativi allacciamenti di luce, acqua, gas e fognature: un investimento minimo di circa 300 mila euro, che il Comune non ci dà e che noi certamente non abbiamo. Del resto non abbiamo neanche le risorse necessarie a modificare l’orientamento del campo attuale (130-150 mila euro, secondo le nostre stime, anche prevedendo di utilizzare, come facciamo sempre, il lavoro dei nostri volontari), come aveva proposto qualche persona di buona volontà, confidando di ottenere, nell’area che attualmente occupiamo, un campo regolamentare e uno più piccolo, altra ipotesi a cui siamo stati costretti a rinunciare…

Ma nel consiglio comunale dello scorso dicembre sembrava almeno essersi aperto uno spiraglio: il Comune si era detto disponibile a convocare una conferenza tra tutti i gestori dei campi di periferia, molti dei quali sono largamente sottoutilizzati, per cercare una collocazione per gli allenamenti almeno di alcune delle nostre squadre. Ebbene: anche questo si è rivelato del tutto inutile. In occasione di questo incontro, tenutosi il 17 aprile 2012, presenti gli assessori Caldo e Zorz unitamente ai membri della Consulta dello Sport del Comune di Oderzo, ci si è limitati a chiedere ai presenti, rappresentanti delle associazioni che hanno in gestione i campi, una disponibilità di massima ad ospitare regolarmente nella “propria” struttura qualche allenamento del rugby in cambio solo della copertura delle spese vive. Le risposte sono state tutte sostanzialmente negative, al massimo interlocutorie, ma senza aperture (qualcuno ci ha detto: “fate domanda e vedremo...”) ad eccezione dell'ASD “La Colfranculana”, che gestisce il campo sportivo di Colfrancui e che già in precedenza ci aveva invitato a discuterne. Il motivo? Pare che i campi siano sostanzialmente già occupati dalle attività delle società sportive delle frazioni e dalle squadre giovanili della società calcistica del capoluogo, anche se a noi risulta invece che gli spazi e i momenti liberi sono parecchi e che diverse strutture, come si diceva, non sono pienamente utilizzate. Di fronte a questa scarsa apertura, chi rappresentava l'Amministrazione non ha voluto o saputo sottolineare che è il Comune il titolare della proprietà di tutte le strutture e che chi ha in concessione gli impianti ha degli obblighi precisi nei confronti della collettività. Solo così si sarebbero create le condizioni per un accordo e sarebbe stato possibile proporre che i diversi campi ospitassero qualche squadra giovanile di rugby per qualche ora settimanale, secondo turni annuali o qualcosa di simile. Purtroppo ci si è limitati a prendere atto del rifiuto generale, dando per scontato che di fronte a questo non ci fosse più niente da fare. Speriamo comunque che su questo problema, anche se le prospettive non sembrano buone, sia possibile ottenere qualche risultato prima della riapertura dell'attività a fine estate.

Ancora una volta la disponibilità dell’Amministrazione si è rivelata solo apparente: siamo ancora costretti a concludere che l'obiettivo del Comune non è risolvere i problemi del Rugby Oderzo, ma fare il minimo indispensabile per poter dire che il problema è stato affrontato. Ma noi siamo qui a ricordare a tutti che in realtà praticamente nulla è stato fatto e che la situazione continua a essere insostenibile. Continuiamo e continueremo a combattere fino a quando il Rugby Oderzo non avrà un impianto adeguato ai suoi numeri e alle sue attività.

P.S. Lo scorso 24 gennaio si è tenuto un incontro tra i rappresentanti dell'Amministrazione comunale e i presidenti di Rugby Oderzo Seniores e Grifoni. In quell'occasione il Comune ha avanzato informalmente delle proposte per le quali poi, dopo qualche settimana, ha richiesto, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, una risposta scritta. I presidenti di Rugby Oderzo 1970 e Grifoni Rugby Oderzo (Marco Corona e Andrea Barattin), hanno fornito la risposta richiesta, lunga e dettagliata. Trovate nel post qui sotto una sintesi del documento e il link che ne rende possibile la lettura integrale.

Rugby Oderzo 1970 - Grifoni Rugby Oderzo

Ultima modifica: 12/07/2012 alle 22:53

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