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05/05/2016, 20:36

SERIE C: TUTTO QUELLO CHE NON AVETE OSATO CHIEDERE

Si è conclusa domenica scorsa la stagione della Cadetta, la seconda squadra senior dei Grifoni Rugby Oderzo, mentre l’ultima partita di serie B dei Ragazzi del Piave sarà questa domenica (8 maggio) presso gli impianti sportivi di San Donà (presso i quali siete tutti invitati, per sostenere fino alla fine i Ragazzi del Piave!). Aspettando dunque l’ultimo risultato per commentare la stagione dei Ragazzi del Piave, possiamo però fare qualche considerazione riguardo al secondo First XV dei Grifoni, sulla cui stagione i commenti non possono che essere positivi e incoraggianti.

L'IDEA DELLA SERIE C

La stagione sportiva 2015/2016, per il movimento rugbistico senior, è stata molto importante, foriera di novità, di soddisfazioni e di grandi aspettative per il futuro. Oltre alla partecipazione da quasi protagonisti nel campionato di serie B (serie che a Oderzo non si vedeva da circa trent’anni), i Grifoni hanno disputato anche il campionato locale di serie C2 con la squadra Cadetta. Questa formazione ha dato spazio a tutti coloro che, per vari motivi (prima esperienza in squadra seniores, difficoltà ad allenarsi costantemente per motivi di studio, lavoro o distanza degli allenamenti), non potevano essere impiegati nella squadra di serie B. La squadra Cadetta ha cioè raccolto quel serbatoio di giocatori che non sarebbero stati scelti la domenica per giocare coi Ragazzi del Piave: giocatori che non avrebbero avuto quest’anno la possibilità di giocare a rugby, o di giocare molto poco... se non ci fosse stata questa seconda squadra. La scelta di iscrivere due squadre seniores, decisione tutt’altro che facile visto l'impegno sportivo ed economico che comporta, è stata presa dalla Società proprio in vista di questo obiettivo: dare a tutti la possibilità di giocare, dare a ciascun rugbista la propria domenica di rugby. Obiettivo molto impegnativo, che però è stato raggiunto.


GLI ESORDIENTI

Ma c’è di più. Con la Cadetta, infatti, hanno gareggiato non solo giocatori opitergini e sandonatesi già ben rodati, ma anche giovani debuttanti provenienti dal vivaio dei Grifoni e dall’under 18, e pure qualche vecchia gloria locale. Infatti, la Cadetta si è rivelata un’esperienza importante e sicuramente formativa per le nuove leve, che hanno potuto debuttare in prima squadra e cominciare ad assaporare il “rugby dei grandi”. Rivolgiamo quindi i complimenti agli esordienti di quest’anno: Paladin Simone, Zambon Alberto, Fantin Alessandro, Faggiano Maurizio, Nardin Matteo, Taffarel Daniel, Giovanni Parcianello, Pietro Martin, Didier Giribaldi, Tommaso Buoro, Nicolò Bellio, Francesco Pascon, Marco Dalla Francesca, Cardin Cesare. Tutti questi giovani hanno avuto la possibilità di debuttare in prima squadra, al fianco di alcuni Grifoni già molto “collaudati” e veterani: giocatori del calibro di Ivan Zoia, Peo Pinese, Nicola Momesso e Dal Bò Marco (tutti over 35 o over 42.. ) che si sono messi a disposizione della squadra e, grazie alla loro esperienza, hanno trainato i più giovani nei momenti più duri. Quattordici debuttanti assoluti in un unica stagione sono una novità per il movimento rugbistico opitergino, che fa ben sperare per il futuro. A tutti, giovani e meno giovani, esordienti e veterani, va quindi un grande ringraziamento per aver creduto in questo nuovissimo progetto, e per averlo portato avanti fino alla fine naturale del campionato.


MAI ARRENDERSI

Naturalmente, ci sono state anche delle difficoltà. Un progetto del genere, del quale si fanno carico di solito società molto importanti e supportate, è qualcosa di totalmente nuovo nel nostro panorama sportivo. Alcune volte la squadra si è trovata purtroppo a corto di giocatori, a causa di malattie, infortuni e l'esigenza di ogni domenica di mettere in campo anche una squadra seniores per il campionato molto competivo della serie B; e, guardando solamente ai risultati e al piazzamento di metà classifica, potrebbe sembrare che non sia stata una stagione fruttuosa. Tuttavia, ragionare partendo dal mero risultato matematico sarebbe troppo riduttivo, considerando i quattrodici debuttanti, praticamente una squadra di rugby completa ed i presupposti dai quali è partita questa squadra: infatti, è il primo anno che viene concepito un progetto del genere, ed inoltre in una sola formazione si sono ritrovati giocatori che si conoscevano poco e che provenivano da esperienze rugbistiche diverse. La difficoltà maggiore quindi è stata formare una coesione “di squadra” che permettesse di avere quella resistenza mentale necessaria per affrontare le formazioni più affiatate e aggregate. Certo, nello sport - e nel rugby a maggior ragione - si scende in campo sempre per vincere (De Coubertin si rivolterà nella tomba, ma purtroppo è così: se fosse importante solo partecipare e non vincere, non ci sarebbero le classifiche per stabilire chi è il migliore, e andremmo a fare conversazione al club degli appassionati dei libri). Poi, però, raggiungere effettivamente la vittoria è un altro discorso: dopo ottanta minuti trionferà la squadra che ha più meritato tecnicamente, ma se la perdente ha dato tutto quello che aveva, non si potrà rimproverarle niente. E noi siamo sicuri che i Grifoni hanno dato sempre il massimo in campo, anche nelle situazioni più difficili, nonostante partissero con poca esperienza seniores dei singoli giocatori debuttanti.


RISULTATI E PROSPETTIVE

A voler parlare di numeri, la Cadetta si è piazzata sesta su un girone a nove squadre. La squadra si è confrontata, tra le altre, con realtà solide e ben avviate, vecchie conoscenze del rugby opitergino: formazioni come Jesolo, Montereale, Pedemontana Livenza, Portogruaro e Piave, quest’ultima alla fine risultata vincitrice del campionato e promossa in serie C1. Su 16 partite disputate, sei sono state vinte e dieci invece sono state di esito negativo.

Come detto, il piazzamento interessa poco. Quando si crea una squadra la cui maggiornaza dei giocatori è alla prima esperienza, non sono certo i risultati a dare la misura dell’investimento effettuato. La cosa più importante è avere piantato il seme ed aver fatto fare esperienza a tanti giovani, che da ora hanno la possibilità di crescere ancora e giocare. Le prospettive per il futuro, quindi, sono buone. L’obiettivo d’ora in avanti deve essere quello di costruire l’affiatamento e la fiducia reciproca tra i giocatori, di rispettare gli impegni presi con compagni e staff e di allenarsi al meglio. Ma per il momento, non si può che essere soddisfatti per aver raggiunto un punto fermo da cui partire.

di Riccardo Amadeus Fabris

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NOTA: Nell'ultima partita della stagione i ragazzi della Cadetta si sono arresi contro un solido Montereale, perdendo in casa 29 a 15. Risultato che potrebbe trarre in inganno, dato che gran parte della partita si è svolta con un sostanziale equilibrio tra le due compagini. Nel secondo tempo però i Grifoni hanno subito dal punto di vista fisico, permettendo agli avversari di dilagare in campo e anche nel punteggio.

 

 

Ultima modifica: 06/05/2016 alle 08:23

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