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21/02/2011, 14:34

“IGNORANSA” BATTE “SIENSA” 7 A 15: LA RIVINCITA DEI GRIFONI SOVRAPPESO (Parte prima)

Com’era quella? “Le parole sono pietre”. E quell’altra? “Ne uccide più la lingua che la spada” . O era la penna? Mah, forse tutte e due. In ogni caso è la saggezza popolare. E noi che non siamo GranDottori andiamo con quella, che a volte funziona bene lo stesso. Comunque il concetto è chiaro: con le parole bisogna stare attenti e bisogna pensare bene a quello che si dice perché poi tocca sempre affrontarne le conseguenze. Dice: “Che c’entra? Ma questa non è la cronaca della partita dell’Under 18 col CUS Padova?” Sì, appunto: c’entra, c’entra…

Coperto e freddino, da noi e a Padova. Anche qualche goccetta di pioggia, ma poca roba. Ci mettono a giocare sul campo 2, proprio in riva al Piovego, dopo l’U16 CUS-Valsugana. Coach Stefano tiene i fioi a riscaldare in un campetto dentro gli impianti per completare l’operazione di condizionamento spirituale. Sta adottando tecniche apprese nei suoi viaggi in Oriente dai grandi saggi del buddismo e dell’induismo. Corre voce che tra breve si farà chiamare Chakra Vendra Baba, si raperà a zero, si farà in fronte un Tilak (segno colorato) di forma ovale e allenerà in Kurta (la tunica indiana) di colore bianco-rosso con grifone e graspo de ua sul petto. Parla ai fioi a voce bassa mentre loro si stretchano concentrati e assimilano la forza e l’energia dalla natura e dalla terra. Anche l’ingresso in campo in lieve ritardo è studiato strategicamente per seminare inquietudine nell’avversario e nell’ambiente.

In tribunetta i sostenitori dei Grifoni aspettano con calma. Oltre a tutto avere là papi e mami Giuriolo (lui con classica baréta in pile, lei avvolta in quertìna viola) è un po’ come stare in un episodio di casa Vianello con Sandra e Raimondo, quindi il tempo passa facilmente. Speriamo che Sandra  (quella vera, l'Enrimamma) abbia messo le calze scaramantiche del colore giusto, papà Buosi frigge, papà D’Andrea (con mamma) prepara la videocam per le riprese, papà  Battistella (Luca) pare il più rilassato. Ragazzon brother con morosa non è un habituè ma è coinvolto dall’atmosfera.

Finalmente i fioi arrivano e si comincia. Stefano ha messo davanti Manuel, Sancio e Leo, in seconda “Wilkinson” Buosi e un felice Cesco, in terza rientra il prezioso Red dopo più di dieci mesi di stop (in mona i gallesi…) insieme a un Giuggiola motivato ma non tanto allenato causa stage (come Leo) e a “Raging Bull” Greg. Vetto se la caverà bene come mezzamischia inedito, Enrico T. apertura, centri Mirco e Luca, ali Marco e Enrico B., dietro va Nicolò coll’incarico di tornare alla mischia quando si va sotto meta. In panca  assieme a Raffo ci sono Riccardo, Lorenzo, Roberto, Gabriele e Nicola. Giovanni guarda le linee, bene come sempre. Il CUS gioca con gli uomini contati, forse anche da loro l’influenza circola. Questo ci favorisce un po’? Forse: noi siamo in tanti, ma qualcuno manca, tipo Alisson che un po’ di differenza la potrebbe fare, no? Ma non importa, questi sono i fioi che hanno vinto al Lido, c’è già Red in più. Sono carichi e si vede.

All’inizio un po’ di tensione c’è: il CUS ci tiene indietro qualche minuto, ma difendiamo con ordine e lucidità, prendiamo un calcio che però non entra. Un problemino c’è: Nicolò è dietro e Enrico non ha il piedone: ha lavorato sui calci ma ancora fatichiamo un po’ a conquistare terreno al piede. Ci vuole un po’ prima di risalire il campo, ma quando arriviamo a metà si comincia a vedere come usiamo le nostri armi: Red e Cesco in touche sporcano le rimesse avversarie e qualcuna la rubano, le nostre sono abbastanza sicure, in ruck e mischia chiusa Leo, Sancio e Manuel fanno un buon lavoro: facciamo strada e conquistiamo palle: saremo ciccioni per qualcosa, no? Alla prima touche fuori dai 22 ci mettiamo a testuggine e parte la maul: arriviamo a 5 metri, a 2, fermi lì un paio di minuti di prendi e vai, finchè Nicolò si fa portare dentro e segna. 0-5 perché siamo nell’angolo e la trasformazione non va. Gli avversari accusano il colpo e si vede che sono un po’ incerti. Hanno capito che davanti non ce n’è e cercano di aprire la palla tutte le volte, ma anche al largo non c’è spazio, i fioi placcano bene. Non che gli avversari ci stiano ad aspettare, in un paio di occasioni fanno strada e ci mettono in ansia. Poi una punizione e Giuggiola salta addosso al portatore di palla prima dei 10 metri. Giallo e fuori. Ma non ci perdiamo d’animo. Giochiamo stretto ma non sempre, e quando Enrico T. apre fuori e la palla arriva a Mirco e Luca e Marco facciamo strada anche noi. E pure Greg sappiamo che è in grado di mangiarsi anche dei bei pezzi di campo. Così finiamo il tempo davanti procurandoci anche un piazzato un po’ lontano ma centrale, giusto per la gambona di Ale: 0-8 e fine tempo. (continua)

Ultima modifica: 23/02/2011 alle 17:16

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