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05/11/2021, 02:13

FIRST XV: RUGBY ALPAGO vs GRIFONI ODERZO RC CAMPIONATO NAZIONALE SERIE C-1a FASE QUALIFICAZIONE-GIRONE 4

 

FIRST XV: UN'ALTRA VITTORIA PER I RAGAZZI DEI COACH BONATO E CENEDA

Seconda gara di questa fase di qualificazione. Si gioca ad Alpago, nella conca delle Prealpi bellunesi, terra di contrasti e di gente laboriosa, tosta, adatta ad una disciplina di combattimento. Terra di Rugby nostrano.

Ci avviciniamo a questo evento consci delle nostre capacità, ma consapevoli pure del fatto che gli amici dell’Alpago giocheranno fra mura amiche e saranno ostici da sconfiggere.

Qualche defezione dell’ultima ora ci lascia senza bonus a cui poter attingere e saliamo verso il lago di Santa Croce in 21. Purtroppo gli equilibri pensati dai coach Bonato e Ceneda saltano nel corso del riscaldamento, a causa di due simultanei infortuni: Francesco Gerotto e Angelo Segat (rispettivamente apertura ed ala) si procurano entrambi danni fisici ai quali non saremo poi in grado di porre rimedio, costringendoci così a rivoluzionare tutto l’assetto studiato per la formazione partente proprio a ridosso dell’inizio gara.

Sangue freddo allora, con i capitani ad appellarsi alla necessaria determinazione nel non farsi travolgere dagli eventi bensì invece a rammentare l’espresso desiderio di affrontare con rinnovata motivazione questa gara per noi davvero importante, non solo per il risultato in sé, bensì anche per rivendicare a noi stessi quanto di buono si è fatto in questo periodo così difficile e quanto tutto ciò sia pure figlio dei sacrifici fatti negli anni passati, con un gruppo di giovani Grifoni che si è fatto ora di giovani ed esperti uomini.

Kickoff alle ore 14:30 sotto la guida sicura dell’esperto fischietto Lucio Stefani, che ringraziamo per aver pensato di farsi coinvolgere nuovamente anche per questa stagione in questo pazzo, stupendo mondo della pallaovale. La gara, come immaginato, si caratterizza per un acceso scambio di sortite caratterizzato da un gioco di conservazione del possesso, da acerrime difese schierate e da una volontà di prevalere sia fisicamente che mentalmente sull’avversario diretto. Anteponiamo una mischia più leggera ad una avversaria di tonnellaggio superiore, affrontando la sfida confidando nella tecnica di legatura e respirazione che stiamo sviluppando con successo sotto la guida di coach Ceneda. Stabili perciò le fasi di mischia ordinata, bella la volontà di contrastare le miniunit avversarie in campo aperto, con una maniacale attenzione a non farsi prendere dalla foga e un orecchio attento ai richiami dell’arbitro. Sicchè il gioco scorre fluido, con contrasti accesi e tentativi di sortita nelle fasi allargate tamponate da entrambi gli schieramenti grazie ad una pressione di salita che stronca quasi sempre le rispettive velleità di trovare al largo brecce utili per un breack decisivo. Qualche sfilacciatura nelle trame difensive offre l’opportunità di cogliere in fallo l’avversario, così in due rispettive occasioni il nostro cecchino Badalin può muovere lo score con dei calci di punizione ben indirizzati verso i pali avversari. Siamo così sullo 0-6 per noi, con la netta sensazione che non sarà comunque semplice varcare la linea di meta avversaria. La sorte poi ci vede costretti a sostituire per infortunio anche Zambon, colpito duro in un contrasto. Al suo posto il nostro speedy nigeriano Daniel Ohwovoriole, giunto da poco sul campo a causa del suo lavoro, ma pronto ad entrare nell’agone per aiutare la sua squadra. Un ulteriore ragionamento sulla formazione da rivoluzionare per un buon assetto generale porta in cabina di regia Antoniol, che passa da otto a dieci senza particolari difficoltà, stante la sua esperienza anche in quel ruolo così apparentemente diverso. Badalin torna nelle sue sconfinate praterie con il suo adorato 15 sulle spalle e la squadra torna a girare come nulla fosse accaduto. Le competenze acquisite in ambito giovanile sono fondamentali ed i nostri ragazzi si possono appellare ad esse con moderata serenità. Termina il primo tempo dopo alcune tamburellanti fasi di conquista e riconquista del campo, nelle quali ci siamo scrollati di dosso con bravura da alcune situazioni difensive al calor bianco.

Ribadiamo i mandati tecnici e mettiamo a memoria i suggerimenti tattici degli allenatori e si riparte. L’Alpago preme sull’acceleratore, vuole trovare una risposta ai nostri quesiti difensivi e si lancia in una arrembante risalita del campo. Qualche errore lo commettiamo anche noi, dopo più di 40 minuti in cui non si sono viste sbavature difensive. Basta un placcaggio non portato in maniera ortodossa ed un sostegno difensivo in ritardo per far cogliere la giusta breccia al largo. Il resto lo fa una buona abilità dei trequarti avversari nel mantenere un possesso vivo e fluido. Meta in banda laterale per l’Alpago e score che si muove fortunatamente per noi di soli 5 punti, grazie alla mancata trasformazione. Siamo ancora sopra e questa consapevolezza siamo certi che dia forza alle nostre gambe e alle nostre convinzioni personali e collettive. Giù il gettone, allora! E la squadra lo fa, reagisce con foga, troviamo gambe vivaci al largo e cariche potenti nell’asse, con un possesso che si mantiene saldo così come mani sapienti per sfruttarlo con qualità. Arriviamo due volte a pochi passi dalla meta, non riuscendo negli ultimi centimetri a poterne gioire. Ma la pressione che creiamo darà i suoi frutti: una liberazione avversaria al piede non brillante, da una loro posizione difensiva scomoda, ci dà l’opportunità di lanciare una touche da distanza accettabile per un tentativo di drive. Muovimento tattico nel corridoio, alcune finte che colgono nel segno, lancio perfetto, mani salde sul pallone e cassaforte che si chiude splendidamente, drive avanzante con la collaborazione di alcuni backs arrivati a razzo a spingere i compagni verso la linea di meta. Faggiano avrà l’onore di schiacciarla, ma davanti a lui ci sono le volontà di tutti gli altri. Eros non coglie la trasformazione e siamo 11 a 5. Non è un punteggio che può concederci il lusso di tirare il fiato, ma serve per instillare fiducia. Manca ancora molto, siamo al 23° minuto. Coach Bonato decide di sostituire un ottimo Gattel con Pedron, per dare fiato alla nostra prima linea. Anche l’Alpago mette in moto la propria panchina facendo entrare forze fresche e questi nuovi innesti sembrano dare nuova linfa ai nostri avversari. Alle volte siamo anche noi capaci di complicarci la vita, gestendo non al meglio delle fasi di recupero palla che avrebbero potuto farci rifiatare e che invece più volte mal gestiamo al piede. Perciò garantiamo ai locali l’opportunità di cercare piattaforme stabili da rimesse laterali. Siamo comunque abili nel disinnescarne il potenziale grazie ad una encomiabile volontà di immolarsi fisicamente sui corpi avanzanti degli avversari. Placcaggi ben portati oppure molto coraggiosi ci consentono di impedire più volte la capitolazione. Negli ultimi minuti di gara poi, in costante posizione difensiva dentro i nostri 22 metri, impediamo alle folate avversarie di trovare metri e breccie, placcando e affossando nel pieno rispetto regolamentare ogni successiva iniziativa d’attacco. Il triplice fischio finale, su un in avanti dei ragazzi di Alpago ci vede tutti commossi e con le braccia al cielo.

Una bella vittoria, di carattere e di personalità. Collettiva, commossa e vera.

Bravi Grifoni, Forza Fioi!

Risultato finale: Alpago 5 Grifoni 11 (punti in classifica 1-4)

Formazione: ZAMBON (OHWOVORIOLE al 32° PT); SINGH, BUORO, POLOTTO, MASCHIO; BADALIN, BETTIO; ANTONIOL, BONATO, GEROTTO A.; GATTEL (PEDRON al 28° ST), DE PAOLA; FABRIS, FAGGIANO, MARTIN.

A disposizione: PAPA, GEROTTO F., TAFFAREL, SEGAT.

Allenatori: BONATO RINALDO e GIANLUCA CENEDA.

Ultima modifica: 05/11/2021 alle 03:24

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