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20/02/2017, 21:26

FELTRE IMPEGNA I RAGAZZI DEL PIAVE, CHE PERO' ALLA FINE SI PRENDONO LA RIVINCITA 32-3

 

Seconda giornata di ritorno del campionato di serie B per i nostri Ragazzi del Piave. Si gioca ancora una volta nella tana dei Grifoni ad Oderzo con gli amici di Feltre, squadra neopromossa in serie B che si sta distinguendo per il suo rugby di movimento, condito da grande atletismo e da una umile applicazione di tattiche costruite in ossequio alle capacità tecniche degli atleti feltrini. Nel girone di andata abbiamo subìto sul loro campo una cocente sconfitta, che ha mosso gli animi dei nostri ragazzi e ha portato ad una importante maturazione del nostro gruppo seniores. Come spesso ci si dice fra anziani giocatori, si impara molto di più da una sconfitta che da molte facili vittorie. Il clima in spogliatoio pare però non essere quello delle occasioni importanti, sicchè i capitani richiamano i ragazzi ad una doverosa e irrinunciabile concentrazione. Sappiamo che sarà una gara difficile, perché in tutta evidenza il Feltre riesce ad esprimere un gioco che ci procura delle difficoltà tecniche cui fatichiamo a dare la corretta contromossa tattica. I coach Bonato e Faltibà arrivano a definire questa squadra come la nostra “bestia nera”, richiedendo perciò ai ragazzi rigore, disciplina e rabbia agonistica. 

La giornata è soleggiata, la temperatura ideale, il riscaldamento pare aver dato i giusti riscontri. Purtroppo abbiamo qualche acciaccato e lamentiamo alcune assenze, ma ogni domenica le squadre affrontano simili condizioni, ognuno si porta il suo fardello di difficoltà impreviste. Fra queste anche un infortunio rientra fra le ipotesi, che trovano fortuna avversa a spese del nostro tallonatore Mirco Sturz, il quale lamenta un dolore muscolare che fa presagire poco di buono. Ci proviamo a mandarlo in campo, ma dopo il fischio del Sig. Pastore di Genova la sua presenza dura il tempo di alcune sgroppate, per terminare mestamente con una inevitabile e giusta sua sostituzione con il buon Mattia Mazzola. Qualche disagio questa inaspettata uscita lo crea, sicchè ai delicati meccanismi della nostra mischia devono essere concessi alcuni minuti di necessario registro. Nel frattempo il Feltre inanella una lunga serie di azioni alla mano, condotte con l’utilizzo di miniunits rapide ed essenziali, nonché efficaci. Il pallino del gioco sta in capo ai rosso-amaranto, che tentano di perforare la nostra linea difensiva sia al largo che in profondità. Generosi nel riproporsi, rapidi nelle gambe, i feltrini impensieriscono e avanzano con sistemica abnegazione, benchè trovino un muro difensivo efficace a fronteggiarli. Quando abbiamo il pallone nelle nostre disponibilità non lo utilizziamo con la consueta proprietà e sapienza, sciupando occasioni propizie e incespicando in errori che raramente abbiamo modo di osservare nel nostro gioco. Ciò rincuora i nostri avversari che tentano, con frequente successo, di infastidirci sia sui breakdown che nelle fasi di rilancio del gioco, sporcando le nostre touches e contrastandoci efficacemente in chiusa. Il tabellino non si schioda dallo zero a zero, lamentiamo forse una maggiore attenzione della terna su alcune scelte difensive dei feltrini, che peraltro giocano con abilità sul filo del fuorigioco e sulla capacità di interferire ai limiti del regolamento sulle ripartenze veloci. Il tempo scorre inesorabile, ci si fronteggia sovente nella metà del campo senza ottenere occasioni di spessore. Allora cerchiamo il fallo avversario e lo otteniamo fronte pali proprio allo scadere dei primi quaranta minuti. GianMaria Cincotto si affida al suo piedone potente e guadagniamo i primi, sudatissimi 3 punti. Il pallone tocca terra oltre i pali e l’arbitro fischia il termine del primo tempo. E’ del tutto evidente che dobbiamo cambiare atteggiamento, ritornare a quella disciplina e a quel rigore richiesti negli spogliatoi prima dell’inizio gara. Ed è altrettanto necessario che la squadra ritrovi la sua disciplina per il combattimento, pena la possibile perdita della gara. A questi sentimenti e doveri i nostri allenatori Giuliano e Rinaldo fanno appello nei cuori e nelle menti dei ragazzi, che si guardano negli occhi e accendono quelle fiammelle che ardono quando li vediamo combattivi e feroci. Poche scuse e molti fatti, questo il richiamo dei capitani. Si riparte con nuova motivazione, cercando il possesso e dipingendo con rinnovata fiducia traiettorie e sostegni. Pochi istanti ancora e siamo nei 22 avversari, troviamo abili mani nei backs e creiamo quell’intervallo fra i centri che Pelizzon con la sua corsa ad uscire è abile a provocare. Si infila incrociando dall’ala Ale Damo e perfora la difesa feltrina segnando poi verso la bandierina di destra. Trasformazione difficile che non riesce, ma buoni 5 punti sul tabellone. E’ quello che serviva e ce l’abbiamo fra le mani. Il Feltre accusa il colpo a freddo, ma prova con entusiasmo a ritessere le sue trame offensive. Forse gli amaranto si aspettano le medesime scelte tattiche nella nostra difesa al largo, ma ben presto realizzano che abbiamo cambiato la strategia, facendo salire la linea in maniera molto più aggressiva e di questa scelta ne fanno presto le spese. E’ infatti grazie ad una pressione asfissiante che “Giamma” Cincotto intercetta un mal letto passaggio all’interno dell’apertura amaranto, involandosi per cinquanta metri verso la meta. Pallone a terra e buone prospettive di distanziare gli avversari si fanno realtà. Il Feltre non ci sta, si vede che può vantare buoni attributi di grinta e determinazione cui attingere e lo fa spingendo sull’acceleratore, dettando incursioni che rintuzziamo però con altrettanta verve e con buon mestiere. Non si passa, i placcaggi si fanno fitti ed avanzanti, sui breakdown scompaginiamo spesso le loro strutture di gioco, benchè non sempre nel rispetto del regolamento. Proprio in una di queste circostanze rimediamo un calcio di punizione a sfavore, che Zanin trasforma in 3 punti per le speranze feltrine. La benzina però pare ora scarseggiare nelle gambe degli ospiti, che soffrono la nostra invariata dinamicità e subiscono ora pesantemente nelle mischie ordinate e nelle miniunits avanzanti, che ci costruiamo con sapienza e pazienza. Possesso ed avanzamento, disciplina e rigore. Un mantra che pare aver attecchito con buona qualità nelle nostre manovre e che porta il buon Filippo Cincotto a sfondare quasi intoccato la linea difensiva avversaria per una meta centrale, che consente anche una agevole e presto realizzata trasformazione da parte del fratello GianMaria. Ora la bilancia pende a nostro favore, ma non si tratta di sorte bensì di applicazione e di volontà. Ci installiamo con puntualità e sicurezza nella metà campo avversaria e controlliamo ora gioco e territorio. Attacchiamo con convinzione, prima sull’asse e poi al largo, avanzando e schiacciando un Feltre che appare ora affaticato e in difficoltà, benchè ancora capace di respingerci e contenerci. Tocca a Bottosso sbrogliare la matassa di ripetute azioni di pick&go, ricevendo un ovale con traiettoria a tagliare e raddizzando repentinamente la sua corsa con l’effetto di sorprendere centro ed apertura avversarie, per poi depositare morbidamente l’ovale in mezzo ai pali. “Cinco” trasforma e il punteggio assume una confortante fisionomia. Potremmo anche accontentarci, ma i nuovi innesti nel frattempo operati dagli allenatori forniscono ulteriore e rinnovata verve alle nostre azioni. Così ci posizioniamo nuovamente nel campo avversario e impegniamo il Feltre con ripeture azioni sia alla mano che al piede, imponendo una pressione territoriale che potrebbe innescare le giuste dinamiche per segnare ulteriormente. Ed infatti da una touche conquistata ai 5 metri si crea l’opportunità di sfruttare con successo una giocata rapida ed efficace dei nostri avanti, che porta Ale Conte a schiacciare l’ovale in bandierina. “Botto” prova a trasformare, forse gli diamo la piazzola sbagliata o più probabilmente non si trattava di posizione agevole. Sicchè la trasformazione sfuma, ma il punteggio recita ora un rotondo 32 a 3. Ancora alcuni minuti di gioco di una gara che ha già dettato il suo esito finale. Triplice fischio dell’arbitro e finisce una partita che ci ha visti soffrire per poi emergere alla distanza. La squadra dimostra ogni domenica dei progressi e delle capacità di reagire alle difficoltà che fanno ben sperare. Ora una settimana di pausa e poi si va a Paese, ad affrontare i canguri rossoneri in un match che potrà svelare i nostri destini e nel quale dovremo donare tutti noi stessi per poter uscire vittoriosi. Ci godiamo intanto questo pomeriggio di Rugby, partecipando sugli spalti allo spettacolo di una seconda gara seniores, nella quale la nostra serie C ha affrontato con successo gli amici del Montereale Rugby, aggiudicandosi un incontro le cui gesta vi racconteremo in un successivo articolo. Ci auguriamo che in molti vorranno venire a sostenere i nostri Ragazzi del Piave domenica 5 marzo presso i campi sportivi del Rugby Paese e vi aspettiamo perciò per quell’occasione numerosi e caldi. A Domenica !

Hanno giocato:

Cincotto GianMaria (Zanette 74°); Steolo, Pelizzon, Ciottolo (Bardella 52°), Damo (Burato 74°); Bottosso, Pelloia; Florian (Teso 62°), Dalla Pria, Cuzzolin; Cincotto Filippo, Da Col (Fantin 52°); Coletti, Sturz (Mazzola 7°), Conte. Non entrato: Camarotto. Allenatori: Bonato e Faltibà. 

Punteggio finale: 32-3 (pt. 3-0)

Ultima modifica: 20/02/2017 alle 22:35

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